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1.
€ 28,00
EAN-13: 9788820420147
Alessandro Biral
Platone e la conoscenza di sé
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia della filosofia antica e medioevale

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
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Prezzo di acquisto€ 28,00
DescrizioneUn libro singolare, in cui i Dialoghi di Platone non sono considerati come un modo di trasmettere una dottrina o una verità  posseduta, ma - a causa della stessa natura del dialogo - come un'interrogazione su di sé che coinvolge l'Autore e non può non coinvolgere i lettori. Ed è proprio il dialogo in quanto tale a essere politico, come mostra Socrate che costringe i suoi concittadini a dare, insieme a lui, ragione della loro vita e del loro operare. Un corpo a corpo dunque con i Dialoghi, in un libro che non è solo su Platone, ma anche con Platone. Esso infatti, a seguito di un lungo tragitto attraverso i concetti della scienza politica moderna, pone, attraverso Platone, il problema di un sapere politico che non sia incentrato sul potere, ma coincida con il prendersi cura di sé. Un lavoro dunque per la storia della filosofia politica, e insieme un esercizio di filosofia che concerne noi stessi e il nostro presente e ci costringe a interrogarci, al di là  di ciò che appare ovvio, su cosa sia la politica. Alessandro Biral (1942-1996) è stato docente di Filosofia politica presso l'Università  Ca' Foscari di Venezia; ha collaborato a diverse riviste, tra cui "Il centauro" e "Filosofia politica", ed è stato tra i fondatori per i nostri tipi della collana "Per la storia della filosofia politica", nella quale è stato pubblicato Storia e critica della filosofia politica moderna (1999), che raccoglie una serie di saggi di storia concettuale; oltre a questi ha pubblicato diversi articoli sui classici del pensiero politico. Alcuni suoi corsi di lezione su Platone e Nietzsche, sulla Rivoluzione francese, sulla storia della filosofia politica, sono stati pubblicati postumi presso Il Prato (Padova 2003-2012).

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2.
€ 18,00
EAN-13: 9788820421991
Aldo Andrea Cassi
La Giustizia in Sant'Agostino. Itinerari agostiniani del quartus fluvius dell'Eden
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia della filosofia antica e medioevale

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Prezzo di acquisto€ 18,00
DescrizioneAgostino non scrisse alcuna opera dedicata alla Giustizia. Eppure la dimensione giuridica gli appartenne più di quanto sia stato finora rilevato: dalla sua stessa educazione giovanile all'esaltante esperienza delle liti discusse nel foro per clienti pendentes ex lingua patroni sui; dal deprimente taedium turbarum turbulentarum delle funzioni giurisdizionali come vescovo di Ippona alle accese diatribe canonistiche nei sinodi nordafricani, la giustizia accompagnò costantemente la biografia di Agostino (capitolo 1). Ma a ben vedere (nè poteva essere altrimenti) anche la sua bibliografia: molte e profonde sue pagine sono intrise dello sforzo di investigare la Iustitia in tutte le iridescenze del suo spettro: dalla funzione teoretica nel climax Giustizia Conoscenza Verità  (capitolo 2), alla complessa configurazione di un "diritto naturale" (capitolo 3), alla formulazione di principia iuris e argomentazioni di matrice giuridica (funzione della pena, giustizia dello Stato, "guerra giusta", punizione eterna ecc.) che informano la Gerusalemme terrena e quella celeste (capitolo 4), e costituiscono preziosi frammenti della mappa che traccia il percorso del quarto fiume dell'Eden (Gn. 2, 10-14), del quale non dictum est il tragitto, perché iustitia ad omnes partes animae pertinet. Aldo Andrea Cassi laureato in Giurisprudenza e in Filosofia, è professore straordinario di Storia del diritto medievale e moderno all'Università  degli Studi di Brescia. Ha pubblicato numerosi saggi storico-giuridici e curato i volumi Guerra e Diritto. Il problema della guerra nell'esperienza giuridica occidentale tra medioevo ed età  contemporanea (2010); Ai margini della civitas. Figure giuridiche dell'"altro" tra medioevo e futuro (in corso di stampa). Sta curando l'edizione, con testo italiano a fronte, della Disputatio de bello del "teologo-giurista" Francisco Suarez.

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3.
€ 35,00
EAN-13: 9788856849196
Piero Di Giovanni
La storia della filosofia nell'età  classica. Dal VII secolo a.C. al II secolo d.C
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Storia della filosofia antica e medioevale

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DescrizioneÈ possibile una "storia della filosofia"? La stesura di una storia della filosofia implica un problema di fondo: se essa debba essere intesa come una "filastrocca di opinioni", così come obiettato da Hegel nelle sue Lezioni sulla storia della filosofia. Al di là  dell'essere idealisti o meno, non possiamo sottrarci dal chiarire se la filosofia sia disciplina diversa dalla storia della filosofia, ovvero se la filosofia debba essere studiata o meno sulla base del metodo storico. A tale dubbio la risposta non può che essere affermativa, nella misura in cui si ritiene che (almeno nell'ambito della cultura umanistica e, in particolare, in quello della filosofia) ogni tipo di ricerca non prescinda mai da una possibile problematizzazione e storicizzazione del tema prescelto. Filosofia o filosofie? La filosofia, in quanto prodotto della ragione, è sempre rivolta alla comprensione della realtà , in una dimensione ad un tempo critica e storica; da ciò discende che non esiste una Filosofia, ma tante filosofie, nel rispetto dei molteplici modelli speculativi che possono allignare nelle varie epoche storiche e nelle diverse aree geografiche del mondo. Ritorno ai classici? La filosofia antica, ovvero la storia della filosofia nell'età  classica, continua a costituire il fondamento di tutto il pensiero occidentale nelle sue principali articolazioni cronologiche e tematiche; sicché dai Presocratici si giunge ai Sofisti e a Socrate, così come dai due sistemi di Platone e Aristotele si giunge alle filosofie ellenistico-romane. L'arco di tempo, che dal VII secolo a.C. conduce al II secolo d.C., rappresenta l'origine e lo sviluppo della filosofia nella sua fase primigenia e per ciò stesso più accattivante. Piero Di Giovanni è ordinario di Storia della filosofia nell'Università  degli Studi di Palermo. Ha dedicato particolare attenzione a Platone, Marx, Freud, Nietzsche, Heidegger, senza comunque trascurare la cultura filosofica italiana del Novecento. Tra le sue principali monografie si segnalano: Kant ed Hegel in Italia alle origini del neoidealismo e Filosofia e psicologia nel positivismo italiano (entrambe edite da Laterza); inoltre i testi delle lezioni di Nietzsche su Platone (Bollati Boringhieri) e su I filosofi preplatonici (Laterza). La storia della filosofia nell'età  classica si ricollega alle numerose edizioni, per i nostri tipi, de La storia della filosofia nell'età  contemporanea.

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4.
€ 16,00
EAN-13: 9788820403799
Antimo Cesaro
Machina mundi. Incursioni simbolico-politiche nell'arte federiciana
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia della filosofia antica e medioevale

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DescrizioneIl binomio che funge da titolo al volume, oltre a richiamare il poetico incipit del Liber Augustalis ( Post mundi machinam ), la singolare raccolta delle Constitutiones Regni Siciliae , intende anche evocare i due estremi, natura ( mundus ) e artificio ( machina ), dello spettro semantico lungo il quale si è consumata l'esuberante esperienza umana, culturale e politica del sovrano svevo. La poliedrica personalità  di Federico, stupor mundi e preambulum Antichristi , incise profondamente sulla sua epoca (la prima metà  del XIII secolo), rispetto alla quale assunse caratteri che non è azzardato definire costitutivi e speculari . Inoltre, per il carattere enantiodromico e ambivalente di ogni sua azione, sempre traboccante di vitalità  e carica di energie patiche, l'opera federiciana ben si presta ad essere inquadrata negli ambiti propri della ricerca simbolico-politica. Se sull'uomo e sul mito che da secoli l'accompagna ben difficilmente si può avere l'ambizione di dire cose del tutto nuove, innovativa può essere, invece, la prospettiva d'indagine. Di qui il meditato uso della parola "incursione" come tentativo di approccio al complesso mondo dell' ars federiciana. Essa vuole trasmettere al lettore l'idea della singolarità  di un percorso filosofico-politico che attraversa, insieme, territori contigui (filosofia e storia del diritto e delle istituzioni) e, anche, - apparentemente - lontani (arte figurativa, poesia, numismatica): munera aliena rispetto ai quali la fertile multidisciplinarietà  degli studi di simbolica consente di non ridursi ad un superficiale, quanto avvilente, silenzio. A ben vedere, è forse questo il miglior approccio ermeneutico per comprendere la ricchezza di significati sottesa al concetto di Kunstwerk , che, com'è noto, Jacob Burckhardt coniò per l'ambigua costruzione politica federiciana, sintesi polisemica di calcolo e di artificio ma, anche, di genio e sregolatezza. Antimo Cesaro è docente di Scienza e filosofia politica presso la Facoltà  di Studi politici della Seconda Università  degli Studi di Napoli. È presidente del C.R.E.S.O. (Centro di Ricerche sull'Ermeneutica Simbolica dell'Opera d'arte). Ha pubblicato vari saggi sul pensiero politico dell'età  medievale e rinascimentale, curando l'edizione critica degli Aforismi politici e del De politica di Tommaso Campanella e lo studio monografico La politica come scienza (Milano 20092). La sua più recente attività  di studio è orientata alla simbolica politica, una prospettiva di ricerca per la quale ha curato i volumi La spada e il labirinto (Napoli 2008), L'angelo e la fenice (Napoli 2009), La dama e il liocorno (Napoli 2009), Atrium Libertatis (Napoli 2010, con M.F. Schepis), nonché i volumi monografici Sguardi in ascolto. Il simbolo tra parola e immagine (Modena 2011, con G. Lombardo) e Lo sguardo di Ulisse (Napoli 20112).

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5.
€ 20,00
EAN-13: 9788820410896
Carmela Bianco
Ultima solitudo. La nascita del concetto moderno di persona in Duns Scoto
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Storia della filosofia antica e medioevale

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DescrizioneLa "solitudine" o "ultimità " della persona, in Giovanni Duns Scoto, non è la bandiera dell'isolamento e della spersonalizzazione del soggetto umano, bensì il riconoscimento fontale della sua originalità , aseità  e perseità . Tutto questo ne fa davvero un unicum e, per ciò stesso, una realtà  che merita rispetto di per sé , per il suo valore ontologico e la sua dignità . Pensata anche, sulla scia del Dottor Sottile , come una soggettività  umana aperta a un appello del divino, la ultima solitudo diviene utile ai fini dell'elaborazione di un pensiero politico che intenda fondare una nozione di persona umana come massimamente autonoma, sui iuris ma, insieme, come del tutto in relazione , ovvero strutturalmente correlata ad-altri e ad-Altro. "Lungo la via Scoti percorsa dalla Bianco, il lettore si renderà  conto che è chiamato a percorrere anch'egli una via lunga , attraverso il dibattito nascente sulla scientificità  del sapere teologico, per approdare infine alla tematica teoretica ed etico-politica della persona , intesa in quel senso peculiare che, mi sembra, abbia ancora molto da dire nel contesto socio-politico contemporaneo". (Dalla Prefazione di Pasquale Giustiniani .) Carmela Bianco , dottore di ricerca in Filosofia politica, collabora con la prima cattedra di Filosofia del diritto della Seconda Università  degli Studi di Napoli. I suoi studi vertono sui profili ontologici e sociopolitici della persona in età  medievale, moderna e contemporanea. Per i nostri tipi ha pubblicato nel Quaderno di Dipartimento di Scienze Giuridiche della Seconda Università  degli Studi di Napoli "L'era di Antigone": Riflessioni in tema di "persona" in bioetica , in Il Nichilismo alla sfida della sostenibilità  nel mondo civile (2007); Biocultura e costruzione di mostri immaginari , in Il certo alla prova del vero, il vero alla prova del certo. Certezza e diritto in discussione e Il dolore del morire , in L'etica dell'equità  e l'equità  dell'etica (2011), volumi tutti curati da G. Limone; per Liguori: Riflessioni sul caso Welby , in "Persona" 1(2011).

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